archivio

Archivi tag: teatro

diversi detti hanno come base un semplice concetto: se non ti ami tu per primo, chi mai potrà amarti?

giorni fa mi è capitato di passare davanti ad uno specchio, mentre stavo per entrare sotto la doccia, e quello che ho visto non mi è piaciuto.

non sarebbe piaciuto nemmeno a voi.

forse sarebbe piaciuto solo a Kubrick perchè mi avrebbe potuto piazzare nel bagno di  una delle stanze dell’Overlook Hotel per terrorizzare il povero Jack Torrance.

pelle gialla, grasso oltre i limiti, capelli smorti, anche stinti. sguardo spento, postura fiacca, atteggiamento schivo.

un disastro.

ennò cazzo. ora basta!

quindi, rialzate le spalle, ho deciso di riprendere in mano la situazione.

ricomincio da dove ero partita proprio all’inizio della mia avventura sul blog: dalla piscina.

evito di indugiare sulla descrizione della mia persona in costume olimpionico e mi butto. nuotare so ancora nuotare bene e nonostante tutto tengo botta e riesco a non avere dolori che necessitano di morfina, anche se parto in quarta e faccio due “sedute” consecutive.

avanti così.

poi è la volta dei capelli, al momento un tocco di calore alla tinta ma presto arriverà il taglio drastico.

fine delle domeniche passate a fare la cura del sonno e mi sparo tre ore di camminata a villa pamphili e poi un bellissmo spettacolo al Vascello: La Tempesta di Shakepeare con la regia di Valerio Binasco, in compagnia di un uomo che diverse signore sbirciano con cupidigia.

riempio il frigo di carote e finocchi e pomodori e spinaci e il frizer di carne e pesce.

non rinuncerò neanche morta al vino rosso, sappiatelo.

appena ripresa la forma fisica sarà la volta del tennis. lezioni per riprendere, ho già il maestro che mi aspetta,  e poi vai con le partite!

insomma tremate, elinepal è tornata!

she-hulk

coppacampioniromaliverpdasottoRientro a casa da teatro. Ho visto un bel testo di Giuseppe Manfridi “Roma Liverpool 1 – 1” portato in scena in maniera eccelsa (come sempre) da Paolo Triestino. Ho riso molto e mi sono trovata a fare il tifo per una Roma che non esiste più, per una partita di cui nulla sapevo.  Che il calcio non lo seguivo allora e tantomeno oggi. ( ma nel cuore sempre giallorossa resto)

Ma non è questione di calcio. E’ questione di passione, che si trasmette, e di talento, e di occasioni mancate, e di pezzi di vita.

Dovrei essere allegra per la serata piacevole.

Invece.

Come lascio il teatro rientro in una dimensione di fatica quotidiana e depressione.

La mancanza di riposo nel periodo estivo, di un vero riposo intendo. Quello mentale, del distacco vero, reale e totale dal lavoro. Della condivisione di un periodo di una vacanza qualunque in qualunque posto, ma con le persone che ami. Questa mancanza ora si fa sentire. All’inizio di un nuovo anno di lavoro intenso, si fa sentire.

Ma non è solo la fatica fisica o mentale. O i dolori che da qualche mese mi perseguitano.

E’ la mancanza di un vero senso di soddisfazione, carenza di un risultato positivo. Difficoltà a mantenere la rotta senza avere un riscontro utile.

Sembra che qualunque cosa stia andando male. Nonostante gli sforzi non riesco a portare a casa risultati.

Apparentemente non è così. Credo ci siano persone che addirittura mi invidiano. Ma è tutta apparenza.

Tutta la professionalità, l’impegno, la creatività, il tempo, la serietà, che metto nel lavoro portano zero risultati. Sopravvivo. In attesa che qualcosa si compia e arrivino tempi migliori, e si ribaltino le condizioni assurde nelle quali sto lavorando.

E non è solo una questione di denaro. Sento che nulla di quello che faccio viene realmente apprezzato da nessuno. O forse non ha semplicemente alcun valore.

Nessuno è indispensabile. Immaginavo che avrei avuto, ad un certo punto della vita, finalmente un risultato  positivo dagli sforzi che ho fatto nel mio  percorso. Invece sembra tutto inutile. Forse veramente ho sbagliato scelte, negli ultimi anni. Ho puntato su persone e testi e lavori sbagliati.

Avere la mia età ed avere questi risultati è fallimento puro.

Dov’è più la mia passione? E il talento c’è mai stato? E quali sono le occasioni che ho mancato.

Prendere una grande sconfitta di calcio come parabola di vita, a questo sono arrivata.

sogno di una notte

L’amore può dar forma e dignità
a cose basse e vili, e senza pregio;
ché non per gli occhi Amore guarda il mondo, ma per sua propria rappresentazione,
ed è per ciò che l’alato Cupido
viene dipinto col volto bendato.
Né Amore ha il gusto del saper discernere:
ali ed occhi bendati sono il simbolo d’irriflessività precipitosa.
Perciò si dice che Amore è bambino:
perché s’inganna spesso nello scegliere,
e, simile ai bambini nei lor giochi,
che fanno spensierati giuramenti,
il fanciulletto Amore
è sempre mancatore di parola.

ELENA – da “Il Sogno di una notte di mezza estate” – W Shakespeare

Sono giorni che non scrivo più una riga. Presa dal lavoro come una pazza. Non pensavo sarei arrivata a questo punto, ma devo ammettere che ho perso il controllo. Del tempo, delle priorità. Delle emozioni, di quello che mi aspetto dal futuro, di ciò che sta accadendo ora. Il controllo sulla mia casa, il controllo su  Cicoria. Ho perso il controllo e non capisco più cosa va bene e cosa male, cosa sia giusto o invece inutile o addirittura dannoso. Ho perso il controllo del tempo, delle priorità. Il controllo di quante volte riscrivo la stessa cosa. Una cosa sola è certa. Ho la netta sensazione che qualcosa non stia andando nel verso giusto. E questo non è bene.

flaiano

 

I grandi amori si annunciano in un modo preciso, appena la vedi dici: chi è questa stronza?

Parlare d’amore è solo fare dei pettegolezzi intorno a un mistero.

Amore? Forse col tempo, conoscendoci peggio.

Stavo con i piedi fortemente poggiati sulle nuvole.

In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All’occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie.

285709_268621809937873_728009875_n

Io parlo all’amore. Lo scortico dall’incrosto / nel sogno e ne faccio musica storta / ne faccio delicato vento che solleva o / dondola / e impollina al cuore. Alla scomposta / mente, impollina l’occhio con l’occhio / l’occhio con l’animale e viene il bello / che ci sviva, ci sviva tutti. Di più.

Mariangela Gualtieri/ Fuoco centrale e altre poesie per il teatro

Quali sono i motivi che spingono ad andare in una piccola cittadina della Pianura Padana in mezzo al niente, per tre giorni, alloggiando in una locanda dove non fanno nemmeno una colazione decente? La passione. Un uomo quindi? Macchè. L’Arte. Quella professione non riconosciuta come tale. Quel lavoro precario sottopagato e ignorato dalle masse che si chiama Teatro. Sei in compagnia di uno dei più bravi attori Italiani viventi? Lo sapranno al massimo trecento persone. Le altre? Nella città più vicina alla sagra del Torrone. E allora chi te lo fa fa’?
Quando dopo una giornata passata nel Teatro vuoto e silenzioso ad allestire la scena, le luci, la fonica, iniziano ad entrare persone venute apposta anche (e specialmente) dai paesi vicini, tutte eleganti, ed allegre e vocianti. Quando il brusio si spegne insieme alle luci di sala e parte la musica e si apre il sipario e per 75 minuti tutti restano in silenzio ad ascoltare quello che un uomo anziano e una giovane donna dicono su un quadrato di assi di legno, senza fiatare, fino all’ultimo, sciogliendosi poi in un grande applauso liberatorio. Quando anche tu che conosci il testo, e tutti i movimenti, e il piccolo difetto della scena, e sai già quale musica entrerà al prossimo cambio di luci, ancora ti emozioni e ti scaldi le mani nel lungo applauso, allora vuol dire che quello che hai scelto è il tuo lavoro. E tutta la fatica, i chilometri, le ansie e i problemi sono ben impiegati. E quindi aiuti a smontare e si riparte.

Inviato da WordPress per BlackBerry.

RomeTokyo OneWay

Quando la vita prende la sua strada

Mi Casa es Tu Casa

"Sono una parte di tutto ciò che ho trovato sulla mia strada" A.Tennyson

sottoscrivo

IL BLOG DELLA SCRITTURA DI GIANFRANCO ISERNIA

Sincronicità

Le coincidenze non esistono

Diario di Petra

"La bellezza salverà il mondo" (Dostoevskij)

SWING CIRCUS ROMA

#SWINGMENTALATTITUDE

p e r f a r e u n g i o c o

comunità, spazio di incontro, condivisione e, naturalmente, gioco!

Tiziana' s Masserizie

La ricerca dei particolari e' l'obiettivo costante