il mio nuovo vicino

mi rendo conto che, travolta dalla impossibilità di rimettere le dita sulla tastiera tentando al tempo stesso di usare l’unico neurone rimasto per pensare anche a qualcosa da scrivere, non ho ancora parlato della mia nuova vita nella casetta di periferia. in realtà mi piacerebbe chiamarla casetta sulla collina, ma darebbe un’idea di bucolico e isolato. dovrei optare per condominio di periferia sulla collina, ma sarebbe troppo lungo e per nulla poetico. (come vedete il neurone da già segni di stanchezza)

per tagliare corto diciamo casetta di periferia, perché in effetti è una casetta piccola e in effetti è in periferia. anche se ha il pregio di avere due terrazze/giardino: una piccola davanti alla cucina (vabbè alla piccola cucina) e una  più grande davanti al salotto (ok salottino).

niente di più bello, per me, della soddisfazione di prendere il caffè, la mattina, seduta in giardino a scrivere il mio nuovo articolo su wp. certo ho passato mesi di grigio e pioggia. ho arrancato su e giù per la collina ad orari impossibili col piccoletto per arrivare a scuola in orario e riuscire a parcheggiare in centro vicino all’ufficio.

ho attraversato momenti di grande solitudine e ho dovuto vincere la sensazione che tutto il mondo da me conosciuto, compresi sogni e speranze, fosse oramai finito sbriciolato in una manciata di giorni a cavallo del periodo dell’anno da me più odiato.

ancora adesso, reduce da letture che non dovrei mai fare, sento la mia eli bambina  che mi urla e  cerca un perché.

ma gli uccellini cinguettano, l’insalatina che ho piantato è stata salvata ancora per un giorno dalle mandibole frenetiche delle lumache, e quindi fanculo ai pensieri negativi.

vivendo in un condominio ho dei vicini. tutti degni di grande attenzione e che verranno descritti e analizzati in noiosissimi post.

ieri sera è stata la prima cena con il mio  nuovo vicino.

è arrivato pochi mesi dopo di me, vive nell’appartamento confinante con il mio, e per giorni ci siamo parlati attraverso le grate del giardino.

essendo lui single ed io una donna discretamente attraente, è stato subito molto cordiale.  inoltre è calabrese, il che lo rende intraprendente come pochi (nessun razzismo, è statistica).

dopo aver quindi chiacchierato di piante e giardini, di cui lui non si occupa minimamente se non per spazzare via le migliaia di piccole pigne che cadono nel suo (e nel mio) giardino dall’ enormesempreverdepienodipignetteinvadenti, siamo passati a parlare di origini e sorpresa! non solo è calabro ma anche di Palmi. insomma conoscevo un bel po’ di cose della sua cittadina sullo Stretto e questo, come ogni calabrese doc, lo ha enormemente gratificato e colpito.

dopo il suo rientro pasquale in famiglia ho trovato sul muretto del giardino un involto. era un pacco di pasta fatta a mano, incartata in un delizioso modo desueto in un foglio di carta marrone.

come fa spesso, mentre ero in giardino che guardavo sorpresa l’involto e il suo contenuto, mi osservava sornione dal suo, fumando una sigaretta e attendendo che fossi io ad alzare lo sguardo, sbirciando  tra le piante, per accorgermi di lui.

per questo suo modo di fare l’ho nominato il calabrone. in verità anche perché è un po’ bassino e in sovrappeso.

il calabrone mi ha donato la pasta, la tipica stroncatura di Palmi, con la promessa di cucinarmela a cena, quando e se lo desideravo. questo è veramente tipico. il rapporto dei calabresi con il cibo è come quello con il sesso: vitale. di più! al posto di qualunque invito in qualunque dei più fichi locali alla moda preferiscono la cucina di casa. è impressionante ma è così.

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comunque, oltre ad essere deliziata dai suoi modi gentili e cavallereschi, mi sono anche preoccupata di non lasciargli troppo spazio. quindi ho intervallato periodi di cordiali incontri giardineschi, a periodi di iostonelmioetuneltuoenonciallarghiamotroppo. la pasta è rimasta, cruda nella mia credenza.

ieri sera, però, dopo una tipica giornata escrementizia, tornando verso casa avevo un disperato bisogno di un bicchiere di alcool puro da bere insieme a qualcuno. avrei avuto in mente di scrivere un messaggio ad un amico blogger che vive ad un passo da me. ma non avendomi lui ancora mai invitato a visitare la sua tana, non l’ho fatto.

ho mandato quindi un messaggio al calabrone proponendogli un aperitivo in un posto vicino casa che, non a caso, si chiama osteria degli amici. proposta subito accettata. tempo di portare a spasso la cagnetta e ci saremmo trovati lì. territorio neutro e scevro da implicazioni.

era chiuso. l’unico maledetto locale decente della mia zona il lunedì fa riposo.

lui mi ha ovviamente subito proposto di prepararmi una cena a casa, facendomi rilassare con un bicchiere di bianco fresco. troppo arduo rispondere di no, sperando di non offendere.

e così mi ha accompagnato a casa, è riuscito per fare la spesa, è tornato con vino bianco e l’occorrente per dei deliziosi vermicelli con pomodorino fresco, aglio, basilico e un tocco di …. nduja.

mi ha costretto a stare seduta sul divano sorseggiando vino mentre lui preparava il tutto e mi ha servito come una principessa. notevole, no? il calabrone è una persona dai modi carini, molto educato, e non farebbe mai una mossa azzardata se non stimolato da una mia evidente apertura all’approccio sessuale. e infatti non l’ha fatta.

sul finire della serata, in giardino, mi ha candidamente guardato ponendomi la seguente domanda: tu quale libro consiglieresti a qualcuno che non ne ha mai letto uno? ho tentato di mantenere un’aria impassibile e gli ho chiesto: proprio nessuno? zero? si. per la verità da ragazzo ho letto il ritratto di Dorian Grey. beh, in fondo avere come unico esempio Oscar Wilde non è male (tentavo di stemperare la mia stupefazione)

comunque gli ho consigliato due generi che potrebbero appassionarlo, rendendogli possibile  almeno  finire il libro (era chiaro che quella è la sua principale paura): gialli o fantasy. sul fantasy pare sia stato smontato da qualche amico che gli ha parlato dell’arduo compito di portare a termine la lettura de Il Signore degli Anelli. ho tentato di fargli capire come amare un libro o meno sia assolutamente individuale, di come non esista per me letteratura alta o bassa, di quanto sia importante rimanere sereni anche di fronte ad un libro che tutti acclamano come capolavoro e a noi invece ci fa cagare, o al contrario quando amiamo un autore considerato trash.

certo, ho aggiunto, quando leggi molto, inizi ad avere consapevolezza della scrittura, ti accorgi delle differenze di stile. affini il gusto, per così dire. e qui mi sono lanciata in un esempio calcistico: se io guardo una partita non capendo nulla di calcio, sicuramente mi diverto ma di certo non mi rendo conto della finezza di un colpo di tacco o della disposizione tattica della squadra in campo. mi ha perfettamente compreso.

gli ho preso dalla  libreria un libro della mia giallista preferita, Fred Vargas. anzi, tra i tanti titoli ne ha scelto lui uno che lo attraeva. mi sono sentita così fiera del mio compito civilizzatore!

è arrivato il momento dei saluti. distratto dall’uccisione delle ultime due zanzare l’ho tenuto a debita distanza e mollato due bacetti sulle guance.

dopo poco mi è arrivato il suo messaggio di buonanotte: aveva dimenticato il libro a casa mia! credo glielo lascerò stasera sul muretto del giardino.

65 commenti
  1. Ti ho letta col sorriso …. Non mi sento di augurati nulla di particolare se non di raccogliere, dal giardino della vita, i fiori che il tuo sguardo desidera davvero, adatti a completare la bellezza del tuo cuore. 🙂

    • elinepal ha detto:

      grande augurio, lo prendo al volo!

  2. Che bello! Bellissimo avere un amico così…così…così…
    Penso sia una buona cosa…non so spiegarmi meglio ma mi hai capito (forse).

    un caro saluto
    .marta

    • elinepal ha detto:

      ah ah, si ho capito.
      un abbraccio

  3. Claire ha detto:

    Ma dai … chissà a cosa stava pensando! 😛 Lodevole il suo tentativo e magistrale la tua risposta ^_^ Mi piace questa casetta sulla collina 🙂

    • elinepal ha detto:

      eh eh!

    • elinepal ha detto:

      piace tanto anche a me questa casetta 🙂

    • elinepal ha detto:

      😉 in questo caso ne dubito

    • aspettiamo il secondo capitolo 😉

    • elinepal ha detto:

      abbè certo…. 😉

  4. Silvia ha detto:

    Fa bene avere qualcuno vicino con cui parlare 🙂

    • elinepal ha detto:

      vero!

  5. beh, quell’amico blogger che non ti ha ancora invitato nella sua tana, dopo un post così, se non lo fa è da radiare dalla blogosfera, eh.

    • elinepal ha detto:

      infatti aspetto il Suo commento 😉

    • Erre ha detto:

      Ma la smetti! 😛

    • ehm… “oh-oh, ci deve essere stato un sbaglio, sai, pensavo fosse max.” 😀

    • Erre ha detto:

      Ahahah! Ma tranquillo, bello! Stavo giocando con te e la nostra amica. 😛

    • elinepal ha detto:

      no Max abita lontano, con lui ci vediamo in trattoria 🙂

    • elinepal ha detto:

      😉

    • eli il paese è piccolo, la gente mormora. bisogna che me la dai. così almeno mormora a ragion veduta 😉

    • elinepal ha detto:

      ah ah ah questo si che si chiama “intervento chiarificatore” …

  6. Fedifrago ® ha detto:

    Fred Vargas l’ho scoperta da un paio d’anni, e non mi dispiace, anzi.
    Per il resto lasciamo perdere ….mi è passata anche la voglia di cucinare….

    • elinepal ha detto:

      nel senso che te l’ho fatta passare io? che non eserciti più la tua seduttività di cuoco? sei di Palmi?

    • Fedifrago ® ha detto:

      No, sì, no.

      Ovvero non me l’hai fatta passare, non esercito (per mancanza di voglia) e sono di Milano (milanese di “vecchio stampo”, quelli sempre aperti e disponibili a scambiare quattro chiacchiere anche con gli sconosciuti)

    • elinepal ha detto:

      🙂

  7. Ahiahiahi… Sento odore di intere enciclopedie lette e rilette…
    Comunque quando si dice la sfiga: da single sono sempre finito ad abitare in condomini pullulanti di pensionate e casalinghe sciatte. Mai signorine calabresi da acculturare…

    • elinepal ha detto:

      ahah 😉

    • ClaudioMCap ha detto:

      Oh, le belle enciclopedie lette e rilette… 🙂

    • elinepal ha detto:

      comunque questa di Aquila non l’ho capita….

  8. I calabresi sono molto generosi ma anche permalosi, per cui sappiti regolare.:-)

    • elinepal ha detto:

      (Grazie, conosco bene) 🙂

  9. Auguri…..
    Chissà. Civilizzando ci si conosce…
    Un abbraccio
    Giancarlo

    • elinepal ha detto:

      🙂 sempre in modo ironico eh?
      un abbraccio

  10. E’ sempre bello incontrare qualcuno che, in un modo o nell’altro, ci fa stare bene. Sembra che il calabrone ti regali sorrisi, o almeno questo è quello che percepisco leggendoti.

    • elinepal ha detto:

      si. è una persona davvero carina e disponibile. e poi avere dei vicini simpatici è impagabile…. ancora non ho parlato degli altri 😉

  11. V. ha detto:

    L’ultimo calabrese che ho conosciuto ha tentato di portare il mio ragazzo in un night club! o.O

    • elinepal ha detto:

      ovviamente te non eri invitata….
      in ogni caso ci sono posti peggiori di un night club

  12. duepassietorno ha detto:

    ho letto tutto d’un fiato il post ché mi aspettavo un happy end 😉
    e sono un’inguaribile romanticona…
    A

    • elinepal ha detto:

      eh! lo sono anche io…. ma non è questo il caso….

  13. giacani ha detto:

    To be continued…:-)

    P.S. Certo manco un libro in vita sua……..

    • elinepal ha detto:

      sembra impossibile eh?
      e credimi fa la differenza. mai guardato troppo alla bellezza di un uomo, nenache alla sua ricchezza. ma questo, cavolo, mi crea problemi….

  14. ClaudioMCap ha detto:
    • elinepal ha detto:

      ah ah ah ah
      grazie, ora abbiamo anche la colonna sonora.
      Baci

  15. ergatto ha detto:

    bel racconto ma….. non si tratta cosi’ chi la pasta ti regalo’……..’0vvia……. ::))

    • elinepal ha detto:

      eh caro micio…. l’ho trattato con gentilezza e benevolenza…. ma se non funziona, non funziona….’ovvia

    • ergatto ha detto:

      questo vero è ……cambialo !!!

    • elinepal ha detto:

      devo farlo traslocare??? 😉

  16. La nduja (dal nome incredibilmente canavesano pur essendo calabra) l’ho scoperta da poco e l’ho trovata una delizia (fortina!) come questo brano, pacato ma vagamente piccante ( il piccante e’ poi rimasto vago con grande dispiacere, immagino, del calabrone)
    Ciao
    ml

    • elinepal ha detto:

      la nduja tra l’altro non è diffusa ovunque in calabria, ci sono zone specifiche. ovviamente la sua era di diretta provenienza casalinga. forse sono sembrata più vaga della realtà, con lui sono stata assolutamente chiara…. credo… spero o.O

  17. Erre ha detto:

    Ho un Amaro del Capo sempre fisso nel freezer. Per gli amici blogger. Non sono basso, e nemmeno cicciottello. Ma ho letto molti libri…

    • elinepal ha detto:

      evvai!

  18. Ciao. Sono felice per la tua nuova casetta, avere uno spazio aperto per bersi il caffè la mattina… è bellissimo. Impagabile.
    Io quando vivevo con mio padre avevo un semplice terrazzo, ma guardava verso le colline, e appunto mi è sempre piaciuto bermici il caffè appena sveglia. Adesso non ho terrazzi, ma dalla finestra della sala, un bel muro diroccato, due alberi e passeri e piccioni. Non c’è più il panorama ma resta una pace per gli occhi che odora di natura.
    Sul tuo vicino, perdona il mio carattere… ma lo trovo inquietante. Non il tuo vicino ma la situazione. A casa propria il meglio è stare in pace, sereni. Che se tu vai in giardino lo scorgi o trovi pacchettini-regalo sul muretto… a me sembra già un invasione (lo so, ho un carattere difficilino). Ma con tutti gli uomini che esistono, lascia perdere il vicino di casa. Se poi diventasse spiacevole che fai… traslochi? I retropensieri dei condomini sono solitamente piuttosto banali [rasentano lo squallido/stupido]. Difendi il tuo territorio. Il vicino di casa in versione principe azzurro io l’ho visto solo nei film. Perdonami se riesci la sincerità pessima che mi distingue….

    • elinepal ha detto:

      quando ho traslocato ho fatto vedere la casa ad una persona per me molto importante. ha bocciato la scelta senza appello. uno dei motivi era proprio l’essere in un condominio ed avere un giardino accessibile allo sguardo da molti degli altri appartamenti. io, forse perchè avrò origini popolari, o forse perchè vengo da un quartiere del centro che in fondo è un po’ come un paese dove tutti si conoscono, trovo questa condizione per niente spiacevole. ho un carattere socievole ma riservato, però se esco in giardino e c’è la Sig.ra Gina al balcone mi piace salutarla. mi piace che chieda a mio figlio come sta. che parliamo un po’ del tempo e delle zanzare. certo non mi piace sentire il baccano dei figli dei Paperini nel giardino accanto. ma pazienza. Paperino (di cui parlerò credo a breve in un post) mi ha giusto appena regalato un gancio da mettere al soffitto per la zanzariera del piccoletto. e se ho rapporti amichevoli con il vicino, ho detto amichevoli, per me è solo una ricchezza. inoltre ho un senso di protezione in mezzo a tutte queste persone. anche considerando che vivo da sola con il piccoletto. appena arrivata nella nuova casa ho portato un piccolo regalo a tutti gli altri condomini, proprio per presentarmi con mio figlio e creare dei rapporti amichevoli.
      al principe azzurro non credo nemmeno io! comunque se la cosa dovesse diventare fastidiosa ho sempre il metodo drastico di @ergatto (qui sotto) 🙂

  19. ergatto ha detto:

    traslocare … ma no….. avvelenano day by day con caffè al topicida , se non serve.. che ci sta a fa’ ???? Ecco perchè io NON ho vicini !! :))

    • elinepal ha detto:

      hai capito er micetto! spero di non capitare mai nei pressi di casa tua …. 😉

    • ergatto ha detto:

      ma dai…. io sono buono…. ho cartelli, filo spinato e coccodrilli ! :))

  20. Dai ma allora esiste ancora qualche uomo galante che ti lascia sorseggiare vino mentre cucina per te..wow!

    Ma davvero non ha mai letto un libro?!? :O

    • elinepal ha detto:

      così pare… anche se non c’è troppo da fidarsi…. per acchiappare un uomo è disposto a fare qualunque cosa… poi te lo ritrovi in pantofole davanti alla partita 😦
      riguardo ai libri, credo che nessuno tenterebbe la via dell’incultura per far colpo su una donna con la casa piena di libri… quindi (sob) credo sia vero

    • In effetti non sarebbe stata una mossa intelligente da parte sua quindi, sì, mi sa che è proprio vero!!
      Silvia

  21. Topper ha detto:

    Tu non sei una donna discretamente attraente. Sei molto attraente! Il povero calabroso non aveva scelta. Ci ha provato. Certo è che una manciata di libri letti poteva inventarseli! La prossima volta magari invita tu gli amici blogger a casa, io arriverei subito!

  22. Cristopher toph Caietti ha detto:

    A me piace molto cucinare. Lo faccio per me stesso ora, ma a volte anche per i miei coinquilini. Mi piacerebbe cucinare per una lei prima o poi. Certo gli amici, ma non è lo stesso.
    Fa sempre impressione qualcuno che non legge. Io mi perdo in autori di cui compro tutta la bibliografia. Alcuni contemporanei viventi altri vivi nei loro romanzi. Fred Vargas mi piace, è molto brava.
    Buona domenica.

    • elinepal ha detto:

      Caro Chris cucinare per me è legato assolutamente agli affetti. Odio farlo per me sola, adoro farlo per chi amo.
      Vedo che abbiamo un bel po’ di letteratura in comune (ho sbirciato da te)

    • Cristopher toph Caietti ha detto:

      Ti capisco molto bene. Anche per me sarebbe così ma al momento sono solo e quindi cucino per me. Sì l’ho notato anch’io ed è una cosa buona.
      Mi piace il tuo blog.
      A presto
      Cris.

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