meno 277 – una voce poco fa …..

Questo inverno ho avuto il piacere e l’onore di essere invitata ad una Generale aperta al pubblico del Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini con l’orchestra e il coro del Teatro dell’Opera di Roma, diretta da Bruno Campanella, con la regia di Ruggero Cappuccio e con Annalisa Stroppa, Juan Francisco Gatell, Alessandro Luongo, Nicola Ulivieri, Paolo Bordogna, Laura Cherici, i costumi di Carlo Poggioli e le scene di Carlo Savi.

A prescindere dalla bellezza dell’edizione che grazie alla regia di Ruggero Cappuccio aveva tutto il fascino dell’opera lirica con l’intensità, il ritmo e l’interpretazione di un’opera teatrale – cosa che non accade sempre – ho assistito ad un fenomeno curioso.

La Generale aperta al pubblico era stata fortemente voluta da Cappuccio, con il sostegno ovviamente della Direzione del Teatro, sfidando le resistenze che al Teatro dell’Opera accompagnano da sempre le novità e i fuori programma. Il pubblico aveva quindi accesso, con un biglietto veramente ridotto rispetto ai normali costi dell’Opera, ad una anteprima, ma completa di scene e costumi.

Sin da diversi giorni prima della replica i biglietti erano completamente esauriti. Il giorno stesso, quando nel pomeriggio sono andata a ritirare i miei al botteghino, c’erano code per eventuali posti che si sarebbero liberati.

La sera il Teatro dell’Opera era pieno fino a l’ultimo ordine dei Palchi. Io ero con la ventunenne e il piccoletto ed eravamo molto emozionati perché non è cosa abituale che si vada insieme a teatro per un’opera lirica.

E’ vero che Il Barbiere di Siviglia è un’opera buffa e quindi facilmente godibile e coinvolgente, ma vedere quante persone, quanti giovani, avevano approfittato di questa occasione, e quanto appassionatamente seguivano e applaudivano (anche a fine di ogni aria in verità, ma il Direttore l’ha presa molto bene e si è lasciato coinvolgere dall’entusiasmo generale) mi ha commosso.

Basta così poco per portare di nuovo il pubblico a Teatro? Basta abbassare un poco il costo del biglietto di ingresso? E per i Teatri Lirici e le Fondazioni  è così difficile sposare questa politica? Non svendere la lirica, ma dare almeno una, dico una, replica a prezzi contenuti.

Tante persone avrebbero in dono un pezzetto della nostra cultura. Di quel genere di cultura che si dice morta e che io invece ho visto vivere e palpitare una sera all’Opera di Roma grazie all’intelligenza di un Regista e un Direttore.

Non ci sono filmati pubblici di quell’edizione (le foto invece lo sono), ma godetevi Cecilia Bartoli.

2 commenti

Lascia un commento

RomeTokyo OneWay

Quando la vita prende la sua strada

Mi Casa es Tu Casa

"Sono una parte di tutto ciò che ho trovato sulla mia strada" A.Tennyson

sottoscrivo

IL BLOG DELLA SCRITTURA DI GIANFRANCO ISERNIA

Sincronicità

Le coincidenze non esistono

Diario di Petra

"La bellezza salverà il mondo" (Dostoevskij)

SWING CIRCUS ROMA

#SWINGMENTALATTITUDE

p e r f a r e u n g i o c o

comunità, spazio di incontro, condivisione e, naturalmente, gioco!

Tiziana' s Masserizie

La ricerca dei particolari e' l'obiettivo costante